L’ALBA DEL PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA

Veglia pasquale 2017

Il fuoco, il cero pasquale acceso, i nostri occhi ….tutto parla di luce. La notte più buia è rischiarata da Cristo risorto. Gesù è entrato nella notte e il suo splendore ha aperto la strada al chiarore dell’alba.

La parola che ha dato origine alla vita, le Scritture che hanno guidato i passi del popolo di Dio, le voci dei profeti che sono risuonate dentro le pieghe della storia…tutto parla di relazione. Il Padre  nel grido del Figlio ascolta la nostra voce, la voce di chi non ce la fa più,  e risponde con la risurrezione.

Le grandi acque dell’origini, l’acqua del mare che si divide per lasciar passare il popolo eletto in cammino dalla schiavitù al servizio, l’acqua del fonte battesimale che non lava semplicemente dalla sporcizia …tutto parla di vita e di possibilità di vita nuova.

Lo Spirito donatoci dal Risorto riaccende la speranza, quel piccolo seme piantato nel Battesimo: esso ha già in se la forza della vita ma ugualmente dobbiamo coltivarlo e farlo crescere attraverso la potatura della fede e il concime della carità

Il fuoco, la parola, l’acqua…ci conducono verso l’alba: la notte fa pensare al buio della tomba e forse per questo ci spaventa.

Chi da piccolo non ha avuto paura del buio? Questa paura, in forme e modalità diverse, continua ad accompagnarci a motivo dell’esperienze ricorrenti del limite, della fragilità, della propria pochezza.

Non facciamo forse ancora fatica a venir fuori dalla notte del sisma? Non lascia forse dei traumi, specie nei bimbi, l’orrore della guerra? Non ci paralizza il pensiero della perdita del lavoro, del tradimento di un’amicizia, della fine di un amore?

Ma il vangelo che abbiamo ascoltato ci consegna all’alba del primo giorno della settimana, ci parla anche di un grande terremoto dovuto ad un angelo disceso dal cielo, ci invita a non avere paura, ci annuncia  che Cristo è risorto e invia come Maria di Magdala e l’altra Maria ad andare di corsa a portare questo annuncio.

E’ per noi questo Vangelo.  Le donne sono state invitate a non continuare a piangere davanti al sepolcro ma a rimmettersi in cammino per portare l’annuncio più sconvolgente della storia: è risorto! risorgerò!

Queste donne sono la Chiesa, siamo noi: non possiamo a rimanere a piangere sulle macerie delle proprie case o della propria vita. Occorre ripartire, con timore e gioia grande, sapendo che anche noi lungo la strada potremo vedere il Signore risorto.

Davvero Lui è sempre con noi, non ci lascia soli, non ci abbandona. E l’Eucaristia che celebriamo ne è la prova. E i fratelli e le sorelle che stanno accanto a noi sono la prova.

Carissimi fratelli e sorelle, apriamo i nostri occhi:  questa notte splende come il giorno! Non ve ne accorgete?! Questa notte è fonte di luce! Cristo è risorto, è veramente risorto. Con Lui noi siamo risorti! Alleluia.