LA PIETRA TOLTA

Vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Anche le pietre parlano.

Raccontano storie di famiglie, di paesi, di antenati.

Le pietre servono.

Costruiscono case, chiese  e purtroppo

anche muri  di separazione.

Le pietre fanno paura.

Cadono, uccidono, seppelliscono.

Vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Le pietre evocano il sisma, le macerie dei nostri paesi,

i macigni sopra i nostri cuori.

Le pietre tolte

fanno pensare alle rovine  portate via

in questi giorni da Accumoli, da Amatrice

da altre frazioni e paesi.

Con queste pietre sembra che venga seppellita

una parte di chi le abitava.

Vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Ma in questo giorno di Pasqua

c’è una pietra che racconta una storia

straordinariamente nuova , diversa.

è la pietra  messa a chiusura del sepolcro di Cristo .

Una pietra che è stata tolta perché

nessuno può far rimanere nella morte il Figlio di Dio.

Con Maria di Madgala, Pietro e Giovanni

Guardiamo anche noi  la tomba vuota.

E con la chiesa ripetiamo  a noi e al mondo:

Gesù è risorto! Risorgereremo!

Anzi siamo già risorti con Lui.

Consacrati in Spirito Santo e potenza  nel battesimo

leviamo lo sguardo dalla pietra tolta dal sepolcro

e rivolgiamo il pensiero alle cose di lassù.

Non richiudiamoci dentro comodi cenacoli

lasciamo che la gioia sciolga le nostre gambe

paralizzate dalla paura, dalle ferite delle troppe cadute.

Rimettiamoci in cammino.

Se l’arsura si farà sentire:

Gesù sarà la nostra acqua;

se il buio ci nasconderà il sentiero:

Cristo sarà la nostra luce;

se la fame ci assalirà.

il corpo e il sangue del Signore sarà il nostro cibo;

se la stanchezza ci toglierà la forza:

la Chiesa ci donerà tanti fratelli e sorelle

su cui appoggiarci.

Vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Davvero il sepolcro non è più carico di morte,

ed allora, sebbene soffiano forti venti di guerra,

non è il tempo di celebrare memorie di pianto,

di vestire la storia di lutto,

di lasciare troppo spazio alle sole lamentele.

Gesù è risorto, Dio è con noi, non siamo più soli,

non dobbiamo sentirci mai soli!

Questo è il tempo della speranza,

il tempo della festa,

il tempo di procedere sulle strade della storia

a  passo di danza.

Lo dobbiamo ai bimbi, ai ragazzi, ai giovani!

Crediamoci : ce la possiamo fare.

Non per le nostre capacità,

ma perché Cristo è risorto. E’ davvero risorto!